Il nuovo regime IVA per società e associazioni sportive dilettantistiche non vedrà la luce a gennaio 2025. Secondo quanto affermato recentemente dal viceministro dell’economia, Maurizio Leo, sarà infatti inserita una proroga nella prossima manovra, per poi definire un sistema con dei paletti “entro i quali si rimane nell’ambito di esclusione”.
A partire dal 1° gennaio 2025, come noto, il Decreto “Omnibus” prevede novità significative sul regime IVA per sport e terzo settore.
In particolare, stando alla disposizione in argomento:
- fino al 31 dicembre 2024 si potrà continuare ad applicare il regime di esclusione sia alle ASD che le SSD;
Vantaggi regime di esclusione | Le operazioni economiche poste in essere dai contribuenti applicanti questo regime:
|
Unico adempimento amministrativo | Se l’acquirente richiede la fattura va emesso il documento indicando che si tratta di operazioni fuori campo IVA ex art. 15, D.P.R. n. 633/1972. |
- il regime “transitorio” cessa, invece, dal 1° gennaio 2025, data in cui entreranno in vigore le disposizioni correttive previste dall’art. 5, comma 15-quater, del D.L. n. 146/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215. Le medesime operazioni, pertanto, diventano “soggette ad IVA” e qualificate come “esenti” (art. 10 D.P.R. n. 633/1972), al ricorrere dei tre requisiti soggettivo, oggettivo e territoriale previsti dall’imposta, con il conseguente sussistere di tutte le obbligazioni previste dal Decreto IVA.
Il contesto normativo sopra delineato è però destinato a cambiare. Nella Legge di Bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento, stando alle anticipazioni di Leo, trova posto la proroga delle novità. Ma non solo, “l’obiettivo è quello di fissare paletti e indicatori entro i quali si rimarrà comunque nell’ambito dell’esclusione”. Dovrebbero quindi essere allo studio soluzioni che, in virtù delle dimensioni dell’ETS o dell’ASD interessata, consentano di operare differenziazioni al fine di agevolare le associazioni più piccole.