
Il Governo si appresta a presentare la nuova legge delega che riformerà il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). La riforma porterà semplificazioni sui titoli abilitativi, nuove possibilità di sanatoria per irregolarità precedenti al 1967 e chiarimenti sulle agevolazioni attivabili su immobili regolarizzati.
Tra le principali innovazioni, la riforma prevede regole più chiare e meno rigide in materia di difformità edilizia e sanatoria, con una catalogazione delle irregolarità sulla base del periodo storico. Si prospetta la possibilità di sanare abusi edilizi commessi prima del 1967, anche con interventi correttivi.
Revisione della doppia conformità
Il testo rivede il principio di doppia conformità: finora, per la sanatoria di un immobile abusivo, serviva che la costruzione fosse conforme sia alle regole urbanistiche ed edilizie vigenti all’epoca della realizzazione che a quelle in vigore al momento della richiesta di regolarizzazione. La nuova riforma, in continuità con le recenti modifiche (Salva Casa 2024), dovrebbe introdurre ulteriori flessibilità da specificare nella normativa definitiva.
Stato legittimo degli immobili
Si annunciano novità sulla definizione dello stato legittimo, ovvero la condizione dell’unità immobiliare in base ai titoli abilitativi originari e alle successive modifiche. Le regole sulla documentazione da produrre e sulle procedure verranno semplificate per rendere più agevole l’accertamento dello stato legittimo.
Riordino dei titoli edilizi
La riforma intende razionalizzare e chiarire le tipologie di titoli necessari per i diversi interventi edilizi: permesso di costruire, CILA, SCIA, e lavori in edilizia libera. Sono previsti sistemi che garantiscano maggiore certezza sui tempi di rilascio, il rafforzamento del silenzio assenso e la definizione più chiara delle opere realizzabili senza titolo, anche in base alle specifiche tutele ambientali.
Regole sui Bonus casa
Un aspetto centrale riguarda il cosiddetto “Salva Bonus”. Rimane il divieto di utilizzare bonus edilizi su immobili con abusi non sanabili, ma si chiarisce che, una volta regolarizzate le eventuali difformità, le agevolazioni possono essere applicate. La riforma specifica la necessità di regolarità abilitativa per poter accedere alle detrazioni e agli incentivi fiscali.
Sportello unico digitale
La procedura diventa più snella anche lato amministrativo, con l’introduzione di uno sportello unico per tutte le pratiche edilizie. Le amministrazioni non potranno più chiedere di certificare dati già disponibili, favorendo la trasparenza e la riduzione delle tempistiche burocratiche.
In sintesi, la riforma punta a rendere più semplice e trasparente sia la regolarizzazione delle difformità sia l’accesso alle agevolazioni, con nuove regole per sanatorie, titoli abilitativi e bonus, mentre la procedura amministrativa verrà semplificata con l’introduzione di strumenti digitali e la razionalizzazione della documentazione richiesta.