La circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce e spiega come cambia la calendarizzazione del versamento di saldo e primo acconto delle imposte. Il versamento del saldo e del primo acconto potrà essere pagato in 7 rate e la scadenza ultima slitta da novembre a dicembre. Con la circolare 9/E del 2 maggio 2024, l’Agenzia delle Entrate fornisce importanti chiarimenti per l’attuazione delle misure di semplificazione introdotte dal decreto Adempimenti. La circolare in questione fornisce chiarimenti anche in merito al rafforzamento dei servizi digitale messi a disposizione dei cittadini in attuazione della riforma fiscale.
Dopo i chiarimenti contenuti nella circolare 8 del 2024 dello scorso aprile, che si soffermava in modo particolare sulle dichiarazioni, la nuova circolare si concentra su:
- pagamento dei tributi;
- comunicazioni obbligatorie;
- servizi digitali;
- strumenti di pagamento;
- invio di comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Pagamenti rateali di acconto e saldo cosa cambia?
L’articolo 8 del decreto Adempimenti aveva già portato delle modifiche nel calendario dei versamenti per titolari di partita Iva e non titolari, oltre che ai soggetti titolari di una posizione assicurativa in una delle gestioni Inps. Per questi soggetti è prevista la facoltà di rateizzare i versamenti di saldo e primo acconto per imposte e contributi che risultano dalle denunce presentate.
Per chi sceglie il pagamento rateale, i pagamenti successivi alla prima rata sono maggiorati con interessi pari al 4% annuo, a decorrere dal mese dell’originaria scadenza.
La nuova normativa prevede due novità importanti:
- il termine ultimo per perfezionare la rateizzazione delle imposte relative al periodo di imposta 2023 sia spostato da novembre al 16 dicembre;
- per semplificare gli adempimenti si stabilisce che le eventuali rate mensili abbiano scadenza fissata al giorno 16 di ogni mese a patto che il piano di rateizzazione si concluda entro il 16 dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione.
L’effetto della novità è che per tutti i contribuenti è possibile ottenere una dilazione in 7 mesi rate delle imposte e dei contributi dovuti.
Cosa deve fare chi vuol rateizzare i versamenti?
Con la novità in questione, come abbiamo detto, è possibile utilizzare 7 rate per i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, ma nelle stesse il contribuente deve determinare il numero di rate in cui versare l’imposta (numero di rate che non deve essere superiore ai mesi intercorrenti tra la scadenza originaria (30 giugno) e il 16 dicembre.
In questo modo l’importo dovuto è suddiviso in base al numero di rate scelte dal contribuente stesso (da 2 a 7) con l’obbligo di versare la prima rata entro la scadenza originaria del 30 giugno (che per il 2024, però, slitta al 1° luglio). Le successive rate, poi, dovranno essere versate con cadenza mensile il giorno 16 di ogni mese.
Esempio di rateizzazione
Facciamo un esempio. A un contribuente risulta un saldo Irpef a debito pari a 2.800 euro che decide di rateizzare in base a quanto previsto dalla recente norma. Ripartendo il debito nel numero massimo di rate consentite si troverebbe a versare:
- 400 euro con la prima rata, entro il 1° luglio 2024 (il 30 giugno, essendo festivo fa slittare il primo pagamento);
- 400 euro + 4% di interessi con la seconda rata, entro il 16 luglio 2024;
- 400 euro + 4% di interessi con la terza rata, entro il 20 agosto 2024;
- 400 euro + 4% di interessi con la quarta rata, entro il 16 settembre 2024;
- 400 euro + 4% di interessi con la quinta rata, entro il 16 ottobre 2024; –
- 400 euro + 4% di interessi con la sesta rata, entro il 18 novembre 2024 (il 16 novembre cade di sabato e fa slittare la scadenza al primo giorno utile successivo);
- 400 euro + 4% di interessi con la settima e ultima rata, entro il 16 dicembre 2024.