
Con l’articolo 1, commi da 91 a 93 della Legge 30 dicembre 2024, n. 213 (Legge di Bilancio 2025), è stato introdotto un nuovo obbligo operativo per gli esercenti che accettano pagamenti elettronici: a partire dal 1° gennaio 2026, i dispositivi POS dovranno essere tecnicamente integrati con i registratori telematici (RT), al fine di garantire la tracciabilità completa dei corrispettivi e dei pagamenti elettronici.
La norma si inserisce nel più ampio disegno di contrasto all’evasione fiscale, rafforzando il presidio tecnologico già previsto dal D.Lgs. 127/2015 in materia di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.
Obbligo di collegamento tecnico tra POS e RT
La disposizione normativa stabilisce che lo strumento hardware o software mediante il quale sono accettati i pagamenti elettronici debba essere sempre collegato al registratore telematico. Tale collegamento deve consentire la memorizzazione puntuale e la trasmissione aggregata dei dati relativi ai pagamenti elettronici giornalieri, anche indipendentemente dalla registrazione dei singoli corrispettivi. In altri termini, il registratore telematico dovrà essere in grado di acquisire e trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’importo complessivo dei pagamenti elettronici effettuati, garantendo l’integrità e la sicurezza del flusso informativo.
La norma richiede che gli strumenti tecnologici utilizzati assicurino l’inalterabilità dei dati, la sicurezza nella trasmissione e la piena integrazione tra il processo di pagamento e quello di registrazione. Non è previsto, tuttavia, che vengano trasmessi dati sensibili del cliente, in conformità con il principio di minimizzazione previsto dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR).
Sanzioni per mancata integrazione
Il legislatore ha previsto un doppio regime sanzionatorio per le violazioni dell’obbligo di integrazione:
- Una sanzione amministrativa pari a 100 euro per ciascuna trasmissione errata o omessa, con un limite massimo di 1.000 euro per trimestre.
- Una sanzione da 1.000 a 4.000 euro per il mancato collegamento tra il dispositivo POS e il registratore telematico, assimilata all’omessa installazione degli apparecchi per l’emissione dello scontrino fiscale.
A queste si aggiunge una sanzione accessoria particolarmente incisiva: la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, applicabile nei casi di violazione grave o reiterata degli obblighi di memorizzazione e trasmissione.
Implicazioni operative e criticità aperte
La norma, pur chiara nei suoi obiettivi, lascia aperti diversi interrogativi di natura tecnica e applicativa. In particolare:
- Non sono ancora state definite le modalità di collegamento tra POS e RT: si attendono chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate circa i protocolli ammessi (API, driver certificati, interfacce standard).
- Non è stato pubblicato l’elenco dei dispositivi compatibili o aggiornabili: sarà necessario verificare con i produttori la possibilità di aggiornamento software o firmware.
- Non sono state fornite indicazioni operative su strumenti di verifica, audit interno o gestione delle anomalie: si suggerisce agli operatori di predisporre log giornalieri, script di controllo e documentazione tecnica per garantire la conformità.
In attesa dei provvedimenti attuativi, è consigliabile che gli esercenti inizino a valutare la compatibilità dei dispositivi in uso, a progettare l’architettura tecnica del sistema e a predisporre una documentazione modulare che attesti il rispetto degli obblighi normativi.
Conclusioni
L’obbligo di integrazione tra POS e registratori telematici rappresenta un passaggio cruciale verso un sistema fiscale più trasparente e digitalizzato. Per gli operatori economici, si traduce in un impegno concreto di adeguamento tecnologico e documentale, che dovrà essere affrontato con metodo e tempestività. Lo studio resta a disposizione per supportare i clienti nella verifica della conformità, nella predisposizione della documentazione tecnica e nell’implementazione delle soluzioni necessarie.