DdL di Bilancio 2026 e Iper ammortamento: niente maggiorazione per gli investimenti green

Il Disegno di Legge di Bilancio 2026 interviene nuovamente sulla disciplina dell’iper‑ammortamento, riproponendola in una versione aggiornata che intende allineare gli incentivi fiscali ai progressi tecnologici degli ultimi anni. La scelta del legislatore, tuttavia, non è priva di contraddizioni: la mancata conferma della maggiorazione per gli investimenti green, presente nella bozza iniziale, ha già sollevato perplessità tra imprese e professionisti, soprattutto in un contesto in cui la transizione ecologica rappresenta un obiettivo strategico nazionale ed europeo. Questa premessa, ancora in fase di revisione, anticipa il quadro politico‑normativo entro cui si collocano le modifiche introdotte dagli emendamenti governativi e parlamentari.

Con un emendamento governativo al DdL di Bilancio 2026, la disciplina dell’iper‑ammortamento viene modificata in modo significativo, ampliando la finestra temporale degli investimenti agevolabili e confermando le percentuali di maggiorazione già previste nella bozza iniziale. Parallelamente, l’emendamento parlamentare 94.47, elaborato in accordo con il MIMIT, aggiorna gli Allegati A e B della Legge 232/2016, includendo beni più moderni e coerenti con l’attuale scenario produttivo. L’obiettivo dichiarato è sostenere gli investimenti in tecnologie avanzate, ma alcune scelte – come l’eliminazione della maggiorazione green – sembrano andare in direzione opposta rispetto alle politiche di sostenibilità.

Periodo agevolato: la finestra si allarga

La bozza iniziale prevedeva che gli investimenti potessero essere effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, con una possibile estensione al 30 giugno 2027 a condizione che entro il 31 dicembre 2026 l’ordine fosse accettato e fosse stato versato un acconto almeno pari al 20% del costo. L’emendamento governativo modifica radicalmente questo impianto, estendendo la finestra agevolata fino al 31 dicembre 2028. Questa scelta offre alle imprese un margine temporale molto più ampio per programmare investimenti complessi, soprattutto quelli che richiedono tempi di consegna lunghi, come impianti industriali, macchinari 4.0 e linee produttive integrate.

Modulazione dell’agevolazione: confermate le percentuali

Le percentuali di maggiorazione del costo di acquisto restano invariate rispetto alla bozza iniziale, mantenendo una struttura progressiva che premia maggiormente gli investimenti di importo contenuto. La maggiorazione è pari al 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 100% per la fascia tra 2,5 e 10 milioni e al 50% per la fascia tra 10 e 20 milioni. Questa conferma garantisce stabilità e prevedibilità, elementi fondamentali per la pianificazione finanziaria delle imprese che intendono investire in beni strumentali ad alto contenuto tecnologico.

Fascia di investimentoMaggiorazione
Fino a 2,5 milioni180%
Oltre 2,5 e fino a 10 milioni100%
Oltre 10 e fino a 20 milioni50%

Investimenti green: la grande assente

Una delle novità più discusse riguarda l’eliminazione della maggiorazione specifica per gli investimenti green. La bozza iniziale prevedeva un incremento significativo delle aliquote per i beni che consentivano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva (almeno 3%) o dei processi interessati (almeno 5%). Le maggiorazioni avrebbero raggiunto il 220% per investimenti fino a 2,5 milioni, il 140% per la fascia 2,5‑10 milioni e il 90% per la fascia 10‑20 milioni. L’emendamento governativo ha però completamente eliminato questa previsione, lasciando come unica agevolazione quella standard dell’iper‑ammortamento. La scelta appare in contrasto con gli obiettivi di transizione ecologica e potrebbe scoraggiare investimenti orientati all’efficienza energetica.

Agevolazione per i moduli fotovoltaici: una novità rilevante

L’emendamento introduce una nuova agevolazione dedicata ai moduli fotovoltaici prodotti nell’Unione Europea, a condizione che rispettino specifici requisiti di efficienza: almeno il 21,5% a livello di modulo, almeno il 23,5% a livello di cella e almeno il 24% per le celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem. Questa misura mira a sostenere la filiera europea del fotovoltaico, riducendo la dipendenza da fornitori extra‑UE e incentivando l’adozione di tecnologie ad alta efficienza. Per le imprese, ciò significa poter beneficiare dell’iper‑ammortamento anche per investimenti energetici, purché effettuati con prodotti conformi e di provenienza europea.

Provenienza dei beni agevolati: vincolo UE/SEE

Un’altra modifica significativa riguarda l’introduzione di un vincolo di provenienza dei beni agevolabili. Mentre la bozza iniziale non prevedeva alcuna limitazione, l’emendamento stabilisce che i beni devono essere prodotti in Stati membri dell’Unione Europea o in Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE). Questa scelta, coerente con la strategia di rafforzamento della produzione europea, esclude di fatto una parte rilevante della produzione asiatica, con possibili impatti sui prezzi, sui tempi di consegna e sulla disponibilità di alcune tecnologie. Le imprese dovranno quindi prestare particolare attenzione alla documentazione di origine dei beni acquistati.

Aggiornamento degli Allegati A e B della Legge 232/2016

L’emendamento parlamentare 94.47, elaborato in accordo con il MIMIT, aggiorna gli Allegati A e B della Legge 232/2016, che elencano i beni agevolabili nell’ambito dell’iper‑ammortamento. L’aggiornamento tiene conto dei progressi tecnologici degli ultimi anni e amplia l’elenco dei beni ammissibili, includendo soluzioni più moderne e integrate. Questo intervento è fondamentale perché determina in modo concreto quali beni possono beneficiare dell’agevolazione: per imprese e consulenti sarà quindi essenziale verificare puntualmente la corrispondenza del bene acquistato con gli Allegati aggiornati.

Esempi pratici e scritture contabili

Per comprendere meglio l’impatto operativo dell’iper‑ammortamento, si consideri l’acquisto di un macchinario 4.0 del valore di 1.000.000 €. Con una maggiorazione del 180%, la base ammortizzabile fiscale diventa pari a 2.800.000 €. La rilevazione contabile dell’acquisto segue le regole ordinarie, mentre la maggiorazione viene gestita in via extracontabile tramite variazioni in diminuzione in dichiarazione. L’ammortamento civilistico, ipotizzando un’aliquota del 10%, genera una quota di 100.000 €, cui si aggiunge una quota fiscale aggiuntiva di 180.000 € deducibile extracontabilmente. Lo stesso schema si applica anche ai moduli fotovoltaici prodotti in UE, purché rispettino i requisiti di efficienza richiesti.

Impianti e macchinari        1.000.000
    a Debiti v/fornitori                 1.000.000

Ammortamento impianti         100.000
    a Fondo ammortamento impianti        100.000

Conclusioni

Il nuovo impianto dell’iper‑ammortamento nel DdL di Bilancio 2026 presenta elementi di continuità e discontinuità che richiedono una lettura attenta. L’estensione temporale rappresenta un vantaggio concreto per la programmazione degli investimenti, mentre la conferma delle percentuali di maggiorazione offre stabilità. L’eliminazione della maggiorazione green, invece, appare come un passo indietro rispetto agli obiettivi di sostenibilità. Il vincolo di provenienza UE/SEE e la nuova agevolazione per i moduli fotovoltaici orientano chiaramente il mercato verso la filiera europea. Infine, l’aggiornamento degli Allegati A e B è essenziale per mantenere l’incentivo al passo con l’innovazione tecnologica. Per imprese e consulenti, il quadro che emerge è complesso ma potenzialmente favorevole, a condizione di integrare tempestivamente queste novità nella pianificazione strategica degli investimenti.

Iper-ammortamento DdL di Bilancio 2026
AspettoBozza inizialeNovità emendamento
Periodo agevolatoInvestimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, ovvero entro il 30 giugno 2027 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2026:

  • il relativo ordine risulti accettato dal venditore;
  • sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Investimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2028.
Modulazione agevolazioneMaggiorazione del costo di acquisto, prevista in misura pari a:

  • 180% fino a 2,5 milioni di euro;
  • 100% oltre 2,5 e fino a 10 milioni;
  • 50% oltre 10 e fino a 20 milioni.
Confermata
Maggiorazione Investimenti green (riduzione del consumo energetico della struttura produttiva almeno pari al 3% o al 5% per processi interessati)Per gli investimenti “green”, finalizzati alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica, funzionali alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva cui si riferisce l’investimento, la maggiorazione aumenta al:

  • 220% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 140% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 90% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Non prevista
Agevolazione moduli fotovoltaici
  1. Moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
  2. moduli fotovoltaici con celle, gli uni e le altre prodotti negli Stati membri dell’Unione europea, con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%;
  3. moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.
Non prevista
Provenienza beni agevolatiNessuna indicazioneSe prodotti negli Stati membri dell’Unione europea ovvero in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo.

 

Author: Antonello

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