Superbonus verso il 90% dal 1° gennaio 2023 con tetto al reddito

Superbonus al 110% fino al prossimo 31 marzo per le villette che hanno raggiunto il 30% dei lavori a settembre. Dal 1° gennaio  2023 l’aliquota scende al 90% per tutti e saranno ammessi solo i lavori per gli immobili prima casa, con limiti di reddito per i proprietari. Per i condomni che non hanno ancora avviato i lavori sarà possibile mantenere l’aliquota al 110% anche per il prossimo anno a patto di presentare la Cilas entro il 25 novembre prossimo.

Le stesse regole anche in caso di interventi di demolizione e ricostruzione. Le modifiche sono stare introdotte nella bozza del decreto Aiuti quater da ieri all’esame del Consiglio dei ministri.

Proroga di tre mesi per i lavori in corso nelle villette

Se la riduzione dell’aliquota dal prossimo anno non è più una novità, è sicuramente una buona notizia la proroga di tre mesi per le villette che hanno lavori in corso. La bozza prevede infatti l’aliquota al 110% fino al 31 marzo 2023, e non più fino al prossimo dicembre. Vene così dato più tempo a tutti i proprietari alle prese con i ritardi nei lavori dovuti anche ai problemi di liquidità delle imprese causato dal blocco della cessione dei crediti. Escluso il caso dei lavori in corso, invece, cambia tutto.

Agevolazione legata al reddito familiare

Dal prossimo anno, infatti, il Superbonus al 90% è previsto solo per gli immobili unifamiliari destinati a prima casa e purché il proprietario abbia un reddito non superiore a 15.000 euro. Per il calcolo di questo reddito, familiare, non viene richiesto l’Isee ma viene introdotto un nuovo sistema. Per calcolare se si è sopra o sotto la soglia bisogna sommare i redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa, dal contribuente, dal coniuge, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, e da tutti gli altri familiari presenti nello stesso nucleo familiare, e dagli altri familiari a carico. Questa somma viene poi divisa per un numero di parti determinato secondo la tabella riportata nella bozza:

Numero di parti
Contribuente 1
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la
persona convivente
si aggiunge 1
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12, in numero pari a:
un familiare si aggiunge 0,5
due familiari si aggiunge 1
tre o più familiari si aggiunge 2

Per chi rispetta i parametri l’agevolazione potrebbe arrivare fino al 2025, ma questo punto è ancora in discussione.

Stop alle detrazioni per gli inquilini e i comodatari

Altra novità è la riduzione dei soggetti che hanno diritto al Superbonus. Questo infatti spetterà solo ai proprietari e agli altri soggetti che hanno diritti reali di godimento sull’immobile come gli usufruttuari. Fuori i soggetti che hanno contratti di locazione o di comodato.

Condomini “salvi” con la presentazione della Cilas

Con il testo del decreto viene messo nero su bianco che per i condomini che non hanno ancora avviato i lavori  per poter usufruire della detrazione al 110% anche per il prossimo anno è sufficiente avere presentato la Cilas. Nel caso invece di interventi che comportano demolizione e ricostruzione, occorre aver avviato le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo. La disposizione di cui al comma 1, lettera d), non si applica agli interventi di cui all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, del citato decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020.

Fondo per i lavori per le fasce deboli

Il decreto prevede anche un aiuto finanziario per i  proprietari a basso reddito che prevedono di riqualificare la prima casa. Sarà per questo istituto un Fondo ad hoc presso il Ministero dell’economia. Il Fondo, che avrà un importo ancora da quantificare, sarà finanziato anche con i risparmi che il governo conta di ottenere dalla stretta sul Superbonus.

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