Startup, su quali settori conviene investire e quali sono gli sgravi fiscali, con o senza partita Iva

Con l’allargamento del regime forfettario e i nuovi trend tecnologici diventa sempre più conveniente per i giovani puntare su startup innovative o sulla partita Iva: ecco tutti i vantaggi fiscali.
Aprire una startup quest’anno può essere molto conveniente. Allargamento della flat tax al 15% a tutte le partite Iva fino a 85mila euro di reddito e nuovi trend tecnologici sul mercato fanno sì che tra regime forfettario e startup innovative i giovani professionisti e chi ha un brevetto o un’idea innovativa possano usufruire di significativi incentivi fiscali.

Quando si parla di startup, però, il primo pensiero è un’idea romantica di investimento fresco, dinamico e che punta sull’ammodernamento di un determinato settore. Avviare un’impresa, invece, comporta sempre dei rischi e prima di farlo bisogna essere consapevoli della strada che si sta per intraprendere.

Per questo cerchiamo di spiegare quali sono le differenze tra startup con regime forfettario e startup innovative, quali sono i vantaggi fiscali per entrambi e quali i trend su cui potrebbe essere conveniente “buttarsi”.

Come si apre una startup innovativa: i requisiti

La prima grande differenza tra le due forme di startup è che “una start up innovativa per essere considerata tale deve avere la forma di una società, mentre il regime dei forfettari è legato alle ditte individuali, quando c’è un’unica persona fisica”.

La startup innovativa identifica una tipologia di società che ha come oggetto esclusivo la produzione, la commercializzazione e l’implementazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico.
Per aprirla è necessario rispettare almeno una tra tre condizioni: o la società è proprietaria o licenziataria di un brevetto industriale su un prodotto altamente tecnologico oppure ci sono altre due condizioni legate a dati da verificare tutti gli anni. Si tratta di: sostenere spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione o impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale).

Una startup innovativa è quindi una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti:

  • è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni;
  • ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
  • ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  • non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
  • non distribuisce e non ha distribuito utili;
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;
  • non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Tutti i vantaggi economici della startup innovativa

Il vantaggio principale della startup innovativa risiede nella disponibilità di agevolazioni economiche e finanziamenti a fondo perduto o agevolato, oltre all’importante beneficio per il soggetto terzo rispetto alla startup che vuole investe in un progetto di detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 30% di quello che investe e altre minori (non si pagano alcuni diritti della Camera di commercio…).
L’imposizione fiscale invece non cambia: si paga sempre il 24% di Ires.

Infine, a determinate condizioni, potrebbe non essere tassato il capital gain, la plusvalenza sulla vendita.
Ovviamente ogni investimento in startup innovative rimane comunque molto rischioso e deve essere ponderato con attenzione.

In questo modo c’è la possibilità di essere sostenuti con più facilità da soggetti che credono nell’iniziativa imprenditoriale. Un vantaggio importante soprattutto per i giovani che magari hanno pochi fondi a disposizione e si vogliono aprire al mercato.

Cos’è la startup per le nuove partite Iva

Quanto al regime forfettario delle partite Iva, oggi portato a un limite di ricavi e compensi a 85mila euro, si tratta di un regime oggi molto agevolato, perché prevede una determinazione del reddito, come dice il nome, su base forfettaria. A seconda del codice Ateco aperto viene data una specifica aliquota di forfettizzazione che determina il reddito.

Ad esempio, per un giovane avvocato si calcola una imposta sostitutiva sul il 78% del fatturato, a prescindere dai costi avuti”. Per i giovani professionisti, quindi, può essere “dedotto” il 22% dei costi forfettariamente.
Questa partita Iva viene chiamata startup “perché per i primi 5 anni di vita dell’attività si paga solo il 5% di tasse sul reddito determinato forfettariamente”.

Per avere la tassazione al 5%, però:

  • l’attività non deve essere una continuazione del lavoro che si faceva eventualmente prima, come dipendente, per lo stesso datore di lavoro;
  • nel corso dei tre anni precedenti non si deve essere stati titolari di partita Iva e non bisogna aver svolto l’attività per cui si sta aprendo la startup;
  • se si prosegue l’attività già avviata da qualcun altro, lui o lei non deve aver superato gli 85mila euro di incassi annui.

Startup, su quali settori conviene investire

Quali sono i settori su cui conviene investire per le startup innovative e le neonate partite Iva?
Dipende ovviamente dal capitale iniziale disponibile. Oggi si vedono molte iniziative nel mondo del gaming, del metaverso e della realtà virtuale, ma anche in piattaforme virtuali di wellness e fitness.
Se mi si consente, se si vuole aprire una startup innovativa, di considerare in primis l’ambito dell’informatica e delle sue innumerevoli applicazioni.

Per quanto riguarda invece le startup da regime forfettario, è il regime perfetto per qualsiasi giovane professionista e per tutte le professioni ordinistiche.

Il quadro normativo di riferimento

Le aziende in fase di startup, essendo dei nuovi progetti, presentano un numero considerevole di rischi che però possono essere tramutati in possibilità di maggiore guadagno proprio in virtù della loro dinamicità. A tal proposito, oltre a seguire le istruzioni che trovate di seguito, è consigliabile tenere ben presente il quadro normativo di riferimento.

Il decreto legge del 18 ottobre 2012 definisce startup innovativa “la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione”, in possesso dei seguenti requisiti:

  • è stata fondata e svolge attività d’impresa da non più di 5 anni;
  • la sua sede principale si trova in Italia;
  • a partire dal secondo anno di vita, il totale del valore della produzione non supera i 5 milioni di euro;
  • non distribuisce e non ha distribuito utili;
  • ha come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi di alto valore tecnologico;
  • non è stata costituita da una fusione o scissione societaria o in seguito a una cessione d’azienda o di ramo d’azienda.

Infine, sempre lo stesso decreto dispone che la startup innovativa debba possedere almeno uno di questi ulteriori requisiti:

  • le spese per ricerca e sviluppo sono pari o superiori al 15%;
  • i dipendenti con laurea magistrale sono essere pari o superiori ai 2/3 della forza lavoro complessiva;
  • è titolare o depositaria o licenziataria di almeno un brevetto relativo a: industria, biotecnologie, semiconduttori, varietà vegetali.

Le principali norme e leggi per il mondo delle startup:

Come aprire una startup?

Prima di aprire una startup bisogna focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere, le caratteristiche del mercato e dei concorrenti, le strategie da mettere in campo. Il tutto va inserito in un business plan. È consigliabile inoltre affidarsi a un commercialista o a un esperto del settore.

Dopodiché si può, per via telematica:

  • Costituire una società di capitali;
  • Dichiarare l’inizio attività;
  • Richiedere l’iscrizione alla sezione startup innovative presso il Registro delle imprese.

Per la costituzione della società si hanno di fronte due scelte:

  • Rivolgersi a un notaio, che redige l’atto costitutivo e lo deposita presso Registro delle imprese;
  • Compilare un atto costitutivo tipizzato, sottoscritto con firma digitale dal legale rappresentante.

Il Mise comunque garantisce che la procedura per costituire una srl semplificata non prevede spese notarili a patto che si utilizzi un modello standard per l’atto.

Come iscriversi al Registro delle Imprese

Come abbiamo visto, per la costituzione di una startup è necessario iscriversi presso il Registro delle imprese.

Per farlo sarà necessario inviare esclusivamente in via telematica l’apposita domanda tramite una Comunicazione Unica al Registro delle Imprese, allegando una dichiarazione sottoscritta esclusivamente con firma digitale del legale rappresentante che attesti il possesso dei requisiti necessari come previsto dalla normativa vigente.

Le informazioni da indicare nel quadro relativo all’attività prevalente dell’impresa, sono le seguenti:

  • Breve descrizione dell’attività svolta e delle spese in ricerca e sviluppo;
  • Elenco delle società partecipate;
  • Titolo di studio ed esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella startup innovativa, esclusi eventuali dati sensibili;
  • Esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca;
  • Elenco dei diritti di privativa su proprietà industriale e intellettuale.

Ma fate attenzione: le seguenti informazioni dovranno essere aggiornate ogni 6 mesi dalle startup innovative, che depositeranno inoltre nuove auto-dichiarazioni alla presentazione del bilancio.

I consigli per creare una startup di successo

Queste erano le istruzioni su come fare per aprire una startup; di seguito invece trovate alcuni consigli pratici (e motivazionali) su come minimizzare i rischi – e i costi – e massimizzare i propri guadagni.

Crea un business plan (e seguilo)

Il primo passo per avviare la tua startup è avere piano. La maggior parte delle aziende di successo investono tempo prezioso per assicurarsi di avere un progetto di successo, creando un business plan.

Quando si ha un progetto ben definito e una direzione verso cui andare, sarà molto più semplice arrivare a gestire una startup di successo.

Non fare tutto da solo

Un imprenditore saggio sa che non può farcela da solo. Se hai solo un piccolo capitale iniziale, utilizza un calendario online per pianificare scadenze e appuntamenti o, eventualmente, chiedi aiuto ad un amico.

Essere in più persone aiuterà il lancio della tua startup di successo.

Conosci il tuo pubblico

Chi stai cercando di raggiungere? Chi ha bisogno del tuo prodotto o del tuo servizio? Prenditi del tempo per effettuare ricerche di mercato e fai un elenco del pubblico che può essere interessato all’attività della tua startup e dove si trova, online o offline.

Questo ti aiuterà sia durante la fase di creazione del prodotto/servizio e sia nelle attività di marketing della tua startup. Inoltre, assicurati di restare in contatto con il pubblico e ed avere sempre un feedback aggiornato.

È possibile creare in modo semplice e intuitivo dei sondaggi e utilizzare queste preziose informazioni per migliorare: è strettamente necessario per far diventare la tua startup un’azienda di successo.

Sii onesto sui costi

È necessario essere chiari, non solo con i potenziali clienti, ma è necessario sapere quanto si potrà guadagnare. Cerca di essere brutalmente onesto con te stesso su quanto hai bisogno di guadagnare per mantenere a galla la tua startup. Ora fissa degli obiettivi realistici e cerca di capire come far sì che questo accada.

Per creare una startup di successo devi volerlo

Qualcuno ancora si chiede perché alcuni imprenditori riescono a creare una startup di successo e altri no.

La risposta? Coloro che sono riusciti a creare una startup di successo hanno fatto tutto il necessario per realizzare il loro progetto.

Creare una startup dal nulla non è facile, soprattutto all’inizio. Ci vorrà del tempo, arriveranno critiche due e delusioni a cui non si sarà mai abbastanza preparati. L’imprenditore che attraversa con successo i tempi duri è colui che riesce, alla fine.

Impegnati fino in fondo

Non aspettare le “condizioni migliori” per fare il primo passo – non accadrà mai. Se hai una grande idea e hai creato una pianificazione per sapere bene dove vuoi arrivare, inizia!

Sii sempre pronto a imparare nuove lezioni, ad apportare i dovuti cambiamenti durante il percorso. Se non farai il primo passo, non gusterai mai la gioia di aver creato una startup di successo.

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